"[...] in montagna diventava felice, di una felicità silenziosa e contagiosa, come una luce che si accenda. Suscitava in me una comunione nuova con la terra e il cielo, in cui confluivano il mio bisogno di libertà, la pienezza delle forze, e la fame di capire le cose che mi avevano spinto alla chimica. Uscivamo all’aurora, strofinandoci gli occhi, dalla portina del bivacco Martinotti, ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove."
"Ferro" da Il Sistema periodico - Primo Levi
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Le ragioni e i motivi di questo spazio web sono tutte in Terre alte. La sezione che più ci piace è senza dubbio montagna a 360°.
Di seguito le ultime cose pubblicate su geo360.it: indubbiamente si può cominciare anche da qui.
Il portale geologico delle Dolomiti patrimonio mondiale dell’umanità
Maggio 2023. La newsletter della Fondazione Dolomiti UNESCO annuncia che il portale della geologia delle Dolomiti è finalmente on line sul dominio https://dolomitesgeotrail.com/ , il passo decisivo di un progetto esteso e appassionante.
Questo lavoro è il frutto di una collaborazione che ha visto impegnati geologi docenti universitari e professionisti, ricercatori fra i migliori studiosi delle dolomiti, fotografi ed esperti di comunicazione digitale, responsabili delle aree tutelate del bene seriale, traduttori, operatori del territorio. Un grande e ambizioso progetto in cui convergono divulgazione scientifica, tutela del bene, comunicazione tecnica e fotografia paesaggistica di altissima qualità.
L’inaugurazione del portale coincide con una grande soddisfazione anche per Matteo Visintainer e Marco Stucchi che sono stati coinvolti nella progettazione fin dalla prime fasi e hanno riversato in questo progetto molte energie, entusiasmo, piacere e dedizione, tanto tempo, molti chilometri, un grande impegno tecnico e anche (migliaia di metri di) dislivello. La pubblicazione di un lavoro così lungo e impegnativo è sempre un momento di ricapitolazione. Facciamo quindi un passo indietro, riprendiamo dall’inizio.
Ottobre 2019. Salendo alla Forcolotta di Noghera (2400m) – Dolomiti di Brenta. Un frammento del dialogo fra i maggiori esperti della geologia delle Dolomiti riassume il senso di una giornata trascorsa a progettare, immaginare e percorrere un trekking alla scoperta di queste meravigliose montagne: “Innanzitutto per la geologia. Per essere inserito nella Lista del Patrimonio Mondiale un bene deve soddisfare precisi criteri che ne attestano l’eccezionalità, nel caso delle Dolomiti è stato decisivo il criterio che fa esplicito riferimento agli aspetti geologici: […] Le Dolomiti comprendono svariate sezioni tipo di importanza internazionale per la stratigrafia del periodo triassico. I valori scientifici del bene sono inoltre supportati dalle prove di una lunga storia di studi e ricognizioni a livello internazionale. Considerato nel suo insieme, il complesso di valori geomorfologici e geologici, costituisce un bene di importanza globale.” Ecco dunque quale è il proposito della Fondazione Dolomiti Unesco: produrre una serie di libri, quattro guide tematiche a corredo di un impegnativo e magnifico trekking, “pensato per accompagnare gli escursionisti, passo dopo passo, nella straordinaria storia geologica delle Dolomiti.”
Estate 2020. La bella stagione è stata dedicata a scattare migliaia di immagini lungo le prime sei tappe del Dolomite Word Heritage Geotrail che attraversano da Sud a Nord le Dolomiti di Brenta. Il racconto di questo lavoro è stato già pubblicato su geo360.it [qui (D_di Brenta_WHG)] e si concludeva con queste parole “Non vedo l’ora di avere la mia copia della guida fra le mani, sento già adesso che appena possibile la infilerò in qualche tasca dello zaino: si ritorna nelle terre alte.“
Luglio 2021. Il Volume I del Dolomite Word Heritage Geotrail (dalle Giudicarie alla Val di Non) è in libreria firmato da sei geologi fra i massimi esperti della geologia del gruppo di Brenta, accanto al loro nome compare anche quello di Matteo Visintainer e Marco Stucchi che hanno realizzato le fotografie e curato la grafica delle interpretazioni geologiche.
Nel frattempo tutta la collana è stata completata, scritta attraverso uno sforzo comune che ha coinvolto decine di geologi della provincia di Trento, dell’AltoAdige, della Regione Friuli e della Regione Veneto in servizio in numerosi enti sparsi sul territorio dolomitico, queste istituzioni fanno parte della Rete della Geologia della Fondazione Dolomiti Unesco. Tutti e quattro i volumi del Dolomite Word Heritage Geotrail sono ora disponibili in libreria.
Tuttavia nell’arco di questi quasi due anni anche il progetto DWHG è maturato, è diventando più esteso, si è evoluto, trasformandosi: le fotografie sferiche realizzate assieme a Marco in occasione del lavoro per il primo volume della collana sono state accolte con grande favore; così la Fondazione Dolomiti Unesco ha rilanciato il progetto e ci ha affidato un incarico, ancora più ambizioso: abbiamo il compito di realizzare altri cinquantaquattro scatti panoramici immersivi, ventisette foto a 360 gradi riprese dall’alto con l’uso del drone e altrettante scattate da terra con camere professionali montate su teste panoramiche.
Le locations scelte dagli esperti sono sparpagliate in tutti e nove i sistemi del bene seriale dalle Dolomiti Occidentali fino alle Dolomiti d’Oltre Piave, dalle Dolomiti Settentrionali fino alle Vette Feltrine. I punti prescelti sono spesso luoghi relativamente impegnativi da raggiungere. Le località si trovano non solo lungo il tracciato del geotrail, ma anche in altri punti con una vista aperta sul percorso o sugli affioramenti, ritenuti importanti per il loro significato geologico. Prima ancora che sia del tutto definita la dinamica dell’interazione e la forma dell’interfaccia finale comincia una nuova campagna di scatti. L’esperienza insegna che saranno necessarie due estati 2021 e 2022.
Primavera 2021. Si costituisce un gruppo di lavoro più ristretto con il compito di coordinare il nostro operato con quello dei geologi della rete, in modo che gli scatti panoramici siano condivisi e resi subito disponibili come base per produrre altrettante immagini sferiche arricchite da una scrupolosa e dettagliata interpretazione geologica. L‘idea centrale del progetto è mettere a disposizione del visitatore e dell’escursionista, in modo interattivo, due modalità integrate per godere e apprezzare il paesaggio dolomitico: una visione paesaggistica e, al contempo, una prospettiva geologica.
Due modalità intrecciate con cui guardare il paesaggio, che in seguito abbiamo chiamate “lo sguardo del geologo” e “lo sguardo dell’escursionista”. L’interazione e la dinamica della fotografia sferica rendono integrati fra loro i due layers naturalistico e geologico, in questo modo, per esempio, è possibile mostrare in modo immediato al fruitore il contenuto del criterio VII “[…] l’evidenza delle piattaforme carbonatiche del Mesozoico, o atolli fossili, in modo particolare per la testimonianza che essi forniscono dell’evoluzione dei bio-costruttori sul confine fra Permiano e Triassico, e della conservazione delle relazioni fra le scogliere che hanno costruito ed i loro bacini circostanti.”
Autunno 2022. Decidiamo di riversare sul web, in un dominio ad hoc, anche una nuova cartografica in due versioni una geografica ed escursionistica e un’altra tematica e geologica. Nelle fotografie sferiche e nelle mappe viene inserito in modo interattivo tutto il materiale relativo agli approfondimenti geologici del geotrail che nel frattempo è stato rivisto dagli autori, raffinato, selezionato e tradotto in tre lingue!
Le fotografie sferiche, l’architettura software dell’intero progetto viene affidata a Marco Stucchi e Matteo Visintainer, il nucleo iniziale del lavoro ci è cresciuto, anzi lievitato, fra le mani e ne è uscito un colossale progetto editoriale per il web che abbiamo ribattezzato “Immersive View”: il portale geologico delle dolomiti patrimonio mondiale dell’umanità.
La fotografia sferica in alta risoluzione in ambiente montano è una tecnica esigente, richiede molto impegno in termini di preparazione e pianificazione. Lo scatto vero e proprio è la parte finale di un cospicuo lavoro di progettazione che comincia con lo studio del territorio, la scelta degli orari che permettono di avere le migliori condizioni di luce, l’individuazione delle giornate con la giusta situazione metereologica. Spesso capita di viaggiare a lungo, salire a piedi per molte ore, trascorrete la notte in un rifugio e magari poi non essere fortunati: non trovare le condizioni adatte. Oppure invece attendere a lungo nel posto prescelto ed essere premiati solo da pochi istanti di luce da cogliere in fretta.
Però questa è la parte più entusiasmante del nostro lavoro, che mantiene sempre viva la passione per quello che facciamo, il portale del Dolomites Word Heritage Getrail è zeppo di materiale tecnico e informazioni rigorose, eppure è capace di generare e far riemergere emozioni dolci e robuste; è stato pensato con grande lucidità intellettuale, ma in fondo, io credo, trabocca di gratitudine: quella che gli autori sentono verso le “loro” montagne. Sono “solo” fotografie digitali, ma conservano una sottile traccia della vastità sublime di questi luoghi, e degli elementi che testimoniano, come in un racconto avvincente, la loro lunghissima storia.
Ognuna delle 27 fotografie sferiche del geotrail e tutti i singoli fotogrammi eseguiti nella campagna di scatto sono testimonianze di un passato remoto e di una lunghissima evoluzione, tuttora in atto. Camminando lungo il geotrail in luoghi spesso selvaggi e solitari, cercando un particolare minuto o di fronte ad una enorme e imponete struttura può capitare di sperimentare in un modo o nell’altro, ad un certo punto, la percezione del dipanarsi del tempo e la sensazione di trovarsi di fronte e dentro ad un mondo solenne, erede e prodotto di un lunghissimo passato.
Queste vicende che ci superano e ci ignorano producono un riflesso nella sensibilità dell’osservatore difficile da descrivere e trasmettere a chi non abbia vissuto un’esperienza simile, ma appunto si potrebbe lasciarsi incuriosire dalle condizioni e dalle sensazioni provate dal fotografo.
Estate 2021
23.07.2021 Passo di Costalunga (II)
29.07.2021 Col dei Bec
02.08.2021 Malga Brogles (I)
05.08.2021 Malga Brogles (II)
07.08.2021 Cinque Torri (I)
10.08.2021 Monte Crot
11.08.2021 Lago di Sorapis
11.08.2021 Cinque Torri (II)
08.09.2021 Vallone del Popera (I)
25.09.2021 Vajont Marzana (I)
26.09.2021 Monte Serva (I)
09.10.2021 Vajont Marzana (II)
09.10.2021 Monte Serva (II)
Estate 2022
21.05.2022 Monte Serva (III)
04.06.2022 Passo Duron
11.06.2022 Col da la Soné
11.06.2022 Col di Lana
12.06.2022 Gran Fanes
18.06.2022 Val Montanaia
19.06.2022 Cima Suola (I)
02.07.2022 Forcella Cesurette (I)
02.07.2022 Rif. Tissi al Civetta
12.07.2022 Cima Suola (II)
30.07.2022 Rif. Carestiato
30.07.2022 Forcella Cesurette (II)
31.07.2022 Rif. Cava Buscada alla Val Zemola
01.08.2022 Vallone del Popera (II)
In questo calendario delle uscite fotografiche i numeri romani indicano le ripetizioni che sono state spesso necessarie per ottenere le immagini nelle condizioni ottimali.
Inverno 2023. La gran parte degli approfondimenti del geotrail vengono ri-organizzati e raggruppati attorno tre percorsi tematici che trovano il loro sviluppo lungo una linea del tempo. Ecco una parte sfidante del progetto che accettiamo di affrontare: provare a mostrare l’evoluzone delle Dolomiti trasferendo l’idea del tempo profondo della geologia, raccontare la genesi nel “deep time” di questo territorio nella successione degli ambienti che lo hanno formato. Viene coinvolto anche un grafico specializzato nella ricostruzione dei paleo ambienti e nella creazione di rappresentazioni delle specie ormai estinte che abitarono il territorio dolomitico centinaia di milioni di anni fa.
Novembre 2023
Il portale è online da circa sei mesi, il numero di visite e la frequentazione del dominio ci confermano che abbiamo scritto nel progetto: “è proprio ingannevole pensare che autorevolezza e razionalità del metodo scientifico possano indurre a guardare con maggior distacco alla bellezza dei monti pallidi, al contrario invece la percezione dei grandi fenomeni geologici del tempo profondo in cui si dispiega la grande storia che le Dolomiti mirabilmente ricapitolano accende in noi il desiderio di riguardare, di approfondire e infine percorrere e godere pienamente questo territorio.”
Tutte le immagini e i loro diritti sono riservati - Matteo Visintainer