Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trento, laboratori di Povo. Perfino agli occhi di un osservatore occasionale e poco competente questi spazi appaiono affascinanti: Nanoscienze, Fisica atomica e molecolare, Gravitazione sperimentale, siamo nel cuore attivo di questi ambiti di ricerca, questo è il luogo dell’esplorazione, delle novità, della verifica sperimentale. In un suo famoso libro il premio Nobel Murray Gell-Mann confessa a proposito di un episodio occorso quando ormai stava preparando il dottorato: “d’improvviso realizzai che il mestiere dello scienziato è qualcosa di più serio che avere credito nell’accademia, e che anche la teoria più brillante deve fare i conti con l’osservazione sperimentale […] è così del resto che funziona tutta la scienza e io cominciavo a capirlo soltanto allora!” (Murray Gell-Mann – “Il quark e il giaguaro, avventure nel semplice e nel complesso”). Percorrendo questi laboratori è evidente ciò di cui parla Gell-Mann nel frammento citato.
Il nostro ambizioso intento è realizzare delle fotografie sferiche che rimandino almeno in parte questa percezione: la ricerca scientifica – e le scoperte – sono un risultato raggiunto attraverso una mescolanza di eccellenza, forte intenzionalità, dedizione e fedeltà ai dati empirici e al lavoro sperimentale.
Il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trento nasce nel 2012 ereditando la ricca storia della Facoltà di Scienze: un corso di laurea triennale e uno magistrale, una scuola di dottorato di ricerca. Il Dipartimento mette a disposizione dell’Ateneo numerosi corsi e un percorso di tirocinio formativo per futuri docenti della scuola secondaria. Lo staff attuale del Dipartimento è composto da circa 40 fra ricercatori e docenti che si avvalgono dell’opera di circa 30 unità di personale tecnico e amministrativo. Fanno parte del Dipartimento anche circa 40 dottorandi e molti collaboratori, assegnisti, visitatori. Il Dipartimento ha numerose collaborazioni scientifiche e partecipazione a progetti di ricerca con importanti enti e agenzie, quali per esempio l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana), l’ESA (European Space Agency), e l’Unione Europea. Collaborano anche imprese private e a realtà locali impegnate nella ricerca scientifica, tecnologica, della diffusione della cultura scientifica. Il Dipartimento è inserito in una rete di collaborazioni con realtà locali quali per esempio la Fondazione Bruno Kessler, la Fondazione Edmund Mach, il Museo delle Scienze, l’ECT (European Centre for Theoretical Studies in Nuclear Physics and Related Areas) e altre istituzioni facenti capo, fra altri, al Dipartimento della Conoscenza della Provincia autonoma di Trento. Il Laboratorio di Fisica Atomica e Molecolare si occupa di ricerche sperimentali nel settore della dinamica dei sistemi atomici e molecolari. Le principali tecnologie disponibili in laboratorio sono i fasci molecolari supersonici, i fasci ionici guidati, la spettroscopia laser, la spettrometria di massa accoppiata a tecniche cromatografiche, le scariche a barriera dielettrica a pressione atmosferica. Le ricerche del Laboratorio di Nanoscienze riguardano principalmente tre settori: nanofotonica, caratterizzazione di materiali nanostrutturati, e nanobiotecnologie. Lo sviluppo dell’indagine di fenomeni fotonici su scale nanometriche permette di comprendere e studiare effetti fisici nuovi che possono trovare applicazioni in dispositivi innovativi, lo sviluppo di materiali con proprietà funzionali intensificate costituisce un passo cruciale per applicazioni innovative della fisica dello stato solido, e la costruzione di nanodispositivi progettati a livello atomico, al fine di essere in grado di compiere operazioni ben definite grazie alla propria struttura tridimensionale e contenere le informazioni per il controllo del nanodispositivo stesso. L`attività di ricerca del Laboratorio di Gravitazione Sperimentale e di Fisica delle Basse Temperature è principalmente focalizzata su esperimenti volti alla rivelazione delle onde gravitazionali. Il Gruppo contribuisce allo sviluppo, alla realizzazione a al funzionamento di rivelatori di onde gravitazionali, sia basati a terra che spaziali: disegno dell’interferometro LISA, missione congiunta ESA/NASA, e sviluppo della tecnologia rilevante (sensori inerziali), disegno del dimostratore in volo della tecnologia di LISA (LTP) che volerà a bordo della missione spaziale SMART-2, per il quale il gruppo ha responsabilità di Principal Investigator (LISA technology package architect sotto contratto ESA). Funzionamento e miglioramento del rivelatore criogenico a barra risonante AURIGA e ricerca e sviluppo su rivelatori acustici innovativi a larghissima banda. Lo sviluppo di sistemi quali sensori ed amplificatori a bassissimo rumore è connesso con studi sulle fluttuazioni termodinamiche e quantistiche in sistemi di materia condensata e con le limitazioni che questi fenomeni impongono ad esperimenti di fisica fondamentale. Grazie alla cortesia del direttore prof. Lorenzo Pavesi e alla squisita disponibilità dei docenti e dei ricercatori del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trento.