Lago di Braies [14mm, F/11, 1/250, iso 100, testa panoramica].
La Pusteria è una valle meravigliosa custodita con attenzione certosina da una popolazione che ha fatto dell’eccellenza nella gestione della propria terra una eredità culturale condivisa, che si manifesta nella qualità del paesaggio naturale e nella cura delle opere umane. Non lontano da Dobbiaco (Toblach) verso Sud si apre una valle laterale che porta all’interno della area protetta Parco Naturale di Braies contigua al Parco delle Dolomiti Ampezzane. Racchiuso fra le pareti verticali della Croda del Becco e del Sasso del Signore c’è il Lago di Braies limpido specchio d’acqua. Nelle giornate estive per godere in solitudine del lago è necessario aspettare le ore serali, magari sulla sponda opposta rispetto al facile accesso da Nord. Così abbiamo fatto io e C.M. e assieme a G.V. e P.V. che pazienti aspettano le necessità fotografiche del papà. La sferica di apertura di questa newsletter è stata scattata nell’ultima ora di luce dopo il rientro dalla salita al Rifugio Biella che si trova 900 m di quota più in alto del lago, dentro il cuore del parco.
Porta Sora al Forn [14mm, F/11, 1/250, iso 100, testa panoramica].
Per raggiungere il Biella si sale dal Lago di Braies alla forcella “Porta Sora al Forn” da dove parte anche il sentiero normale alla Croda del Becco che sale la cima aggirando la montagna e percorrendo la cresta Sud – Est, il versante Sud è spettacolare per la disposizione degli strati che sono quasi verticalizzati e costituiscono una serie di superfici strutturali lisce e prive di vegetazione che si piantano nell’alpe sottostante.
2. Silene acaulis [24mm, F/11, 1/160, iso 100, mano libera].
Il rifugio Biella è un cubo di pietra disperso negli enormi spazi dell’Alpe di Sennes, un luogo di quiete ben lontano da qualsiasi altra opera umana.
Rifugio Biella [14mm, F/11, 1/250, iso 100, testa panoramica].
All’interno dell’area protetta vive lo stambecco, a differenza del camoscio lo stambecco è un animale piuttosto confidente che si può avvicinare senza creargli troppo disturbo (la foto 4 è stata scattata con una focale di 50mm ! ). Gli stambecchi delle Alpi furono oggetto di una caccia spietata che estinse completamente la popolazione da tutto l’arco alpino. Tutti gli esemplari che vivono attualmente sono frutto di una serie di ripopolamenti realizzati da un nucleo di stambecchi sopravvissuti nella regione del Gran Paradiso. Purtroppo negli anni scorsi la popolazione delle alpi di Braies e Ampezzo è stata letteralmente decimata dalla rogna sarcoptica, una malattia causata da un acaro le cui femmine scavano gallerie nella pelle degli animali deponendovi le uova. Come si nota chiaramente nella foto 4 questo esemplare è uno degli individui monitorati dal personale addetto del parco.
Capra ibex [50mm (!) , F/8, 1/400, iso 100, mano libera].
Prima di formare il lago la Valle di Braies si divide in due rami, il più orientale (Val di Briaies Vecchia) porta verso il rifugio Prato Piazza e il rifugio Vallandro edificati su un’alpe meravigliosa, ampia e minuziosamente trasformata in un pascolo dalle forme morbide e dall’erba di un verde incredibile.
Silene acaulis [24mm, F/11, 1/160, iso 100, mano libera].
Il rododendro cresce su un vecchio ceppo di cirmolo, Pratopiazza [14mm, F/11, 1/200, iso 100, mano libera].
Strudelkopf (2307) [14mm, F/11, 1/200, iso 100, testa panoramica].
Dal Rifugio di Vallandro si raggiunge in poco tempo il M. Specie (Strudelkopf) la cui cima è un ottimo punto panoramico, in primo piano le inconfondibili forme della tre cime di Lavaredo, il gruppo del Cristallo, il Picco di Vallandro e … molto altro.
© Matteo Visintainer