"[...] in montagna diventava felice, di una felicità silenziosa e contagiosa, come una luce che si accenda. Suscitava in me una comunione nuova con la terra e il cielo, in cui confluivano il mio bisogno di libertà, la pienezza delle forze, e la fame di capire le cose che mi avevano spinto alla chimica. Uscivamo all’aurora, strofinandoci gli occhi, dalla portina del bivacco Martinotti, ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove."
"Ferro" da Il Sistema periodico - Primo Levi
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Lago delle Stellune
Il Lago delle Stellune, perla nel Lagorai; è un luogo che mi è caro per la sua ritrovata naturalità, e anche per un legame più intimo nei miei ricordi riguardo alcuni ragazzi che vi campeggiarono, innamorandosi. Un luogo aperto che comunica vastità. In questa bella estate la conca è ricca di acque e di verde e genera fiori dai colori incredibilmente saturi, sulla superficie si specchiano cieli sempre mutevoli. Il profilo dei monti è aspro per la sua antichissima roccia vulcanica il cui aspetto muta secondo del tempo e della luce: la pietra talora è grigia e cupa, poco dopo è viola e ricca di toni caldi, una atmosfera mai scontata.
In questi ambienti d’alta quota vivono piante che hanno sviluppato adattamenti particolari e sorprendenti, che consentono loro di resistere alla disidratazione, al vento ai repentini cambi di temperatura e umidità: alcune assumono una forma a rosetta o a cuscinetto, come molte specie del genere Saxifraga che emettono spirali di foglie molto appressate, fitte che restano basse sul suolo, in questo modo riescono ad essere metabolicamente attive anche in condizioni climatiche che noi consideriamo avverse.
Le specie dei pendi instabili prosperano e riescono a riprodursi su suoli soggetti a continui movimenti e con forte dilavamento, come l’ambretta strisciante (Geum reptans) pianta rara e protetta, fotografata con i frutti quasi maturi: i ciuffi pelosi permettono di affidare al vento la disseminazione, mentre la riproduzione asessuataè resa possibile da lunghi polloni (ai quali la pianta deve il suo nome) che penetrano tra le rocce e radicano dove trovano un po’di terreno argilloso.
Il Lagorai ricco d’acqua e di riflessi.
Un giovane tritone alpino, spesso in quota si trovano esemplari che hanno una colorazione molto scura delle parti rivolte verso l’alto, mimetica e al contempo in grado di assorbire tutta la radiazione solare e riscaldare rapidamente il sangue dell’anfibio.
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