"[...] in montagna diventava felice, di una felicità silenziosa e contagiosa, come una luce che si accenda. Suscitava in me una comunione nuova con la terra e il cielo, in cui confluivano il mio bisogno di libertà, la pienezza delle forze, e la fame di capire le cose che mi avevano spinto alla chimica. Uscivamo all’aurora, strofinandoci gli occhi, dalla portina del bivacco Martinotti, ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove."
"Ferro" da Il Sistema periodico - Primo Levi
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Le ragioni e i motivi di questo spazio web sono tutte in Terre alte. La sezione che più ci piace è senza dubbio montagna a 360°.
Di seguito le ultime cose pubblicate su geo360.it: indubbiamente si può cominciare anche da qui.
Alpe Laghetti
Un luogo splendido e poco noto: quattro laghi alpini dall’acqua limpidissima nascosti fra le cime ed i circoli glaciali del Lagorai. Sulle mappe escursionistiche sono indicati solo con un minuscolo puntino blu, per raggiungerli non esistono sentieri con segnavia, bisogna “scegliersi” il percorso di avvicinamento. Il versante Sud del Lagorai, soprattutto nella parte centrale del gruppo, è uno dei luoghi a più alta naturalità del Trentino: lontano della principali vie di comunicazione e privo di impianti o servizi, solitario, poco frequentato. Si parte da località Ponte di Conseria nella selvaggia Val Campelle, una laterale della Valsugana.

Laghetti [14mm, F/11, 1/125, iso 100, mano libera].

Cima D’asta [50mm, F/11, 1/320, iso 100, mano libera].

Laste de Le Sute [18mm, F/11, 1/125, iso 100, mano libera].
Durante il rientro ci capita il piacevole incontro con un grande gregge di pecore, hanno appena scavalcato la forcella Valsorda e si dirigono come noi verso il Passo di Valcion, inutile spaventare i timidi animali che occupano il sentiero, attraversiamo il versante fra loro evitando di disperderle. Il pastore pare non avere fretta, si attarda inviando il cane a recuperare quelle lente o cocciute, le altre ci osservano guardinghe. La transumanza è come un simbolo di questa catena, “povera”, severa e ancora selvaggia.

Omaggio al Lagorai [50mm, F/7.1, 1/60, iso 100, mano libera].
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