"[...] in montagna diventava felice, di una felicità silenziosa e contagiosa, come una luce che si accenda. Suscitava in me una comunione nuova con la terra e il cielo, in cui confluivano il mio bisogno di libertà, la pienezza delle forze, e la fame di capire le cose che mi avevano spinto alla chimica. Uscivamo all’aurora, strofinandoci gli occhi, dalla portina del bivacco Martinotti, ed ecco tutto intorno, appena toccate dal sole, le montagne candide e brune, nuove come create nella notte appena svanita, e insieme innumerabilmente antiche. Erano un’isola, un altrove."
"Ferro" da Il Sistema periodico - Primo Levi
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Le ragioni e i motivi di questo spazio web sono tutte in Terre alte. La sezione che più ci piace è senza dubbio montagna a 360°.
Di seguito le ultime cose pubblicate su geo360.it: indubbiamente si può cominciare anche da qui.
Al lavoro per il Muse
26-27/VII/13: Trento inaugura il suo nuovo Museo della Scienza: il già famoso “MUSE”. Anche geo360.it ha partecipato ad una parte dell’allestimento, siamo stati impegnati nella progettazione e creazione di tre exhibit che fanno parte della straordinaria esposizione permanente. Una sfida molto interessante dal punto di vista tecnico e caratterizzata da un alto contenuto di innovazione e creatività. Abbiamo realizzato: una timeline di fotografie panoramiche e due tours di immagini immersive, oltre a decine di scatti tematici.
Il progetto consiste in un “corridoio di immagini”: sei proiettori generano in sincronia un’unica immagine panoramica lungo le pareti di un tunnel appositamente realizzato al quarto piano del Muse. Abbiamo fornito una serie di immagni cilindriche delle montagne trentine che sono state montate in sequenza dallo staff di Asteria (asteria.it).
Per questo exhibit abbiamo scattato in successione oltre 40 cilindriche di un tramonto e dell’alba successiva, per riprodurre lo spettacolo dei cambiamenti della luce a cavallo del dì e della notte sulle pareti dei massicci dolomitici.
Realizzare questa sequenza prevedeva tempismo e pazienza: un lungo “appuntamento con la luce” da affrontare con calma e la tecnica necessaria. Sono arrivato nel punto prescelto nel pomeriggio di un sabato in cui le condizioni metereologiche previste erano adatte. Da passo Rolle ho raggiunto la cima della Costazza e ho montato la testa panoramica sul treppiedi; e poi sono rimasto lì, scattando e girando attorno al cavalletto dalle 16.30 fino alle 23.00. Era ancora piuttosto freddo e l’aria abbastanza tersa.
Mentre le ore passavano controllavo e ricontrollavo sensibilità, tempi e diaframmi e poi scattavo ancora, attendendo il tramonto e l’enrosadira, che poi in effetti c’è stata. Al crepuscolo siamo passati da 7-8 gradi a qualche grado sotto lo zero la neve rigelava bloccando la mia attrezzatura al suolo e modificando debolmente il volume del suo strato superficiale, cosa che mi ha costretto a qualche lieve regolazione dell’assetto della testa panoramica.
Con il buio è arrivata una notte stellata meravigliosa: la via lattea era imponente, gonfia e luminosa come raramente l’ho vista, ancora qualche scatto notturno e poi sono sceso con le ciaspole ramponate e la pila frontale percorrendo prima il comodo sentiero che mi ero tracciato salendo e poi le piste da sci.
Poco più di un’oretta ed ero a Capanna Cervino dove avevo prenotato. Alla salita nel pomeriggio avevo preso accordi con il gestore e grazie alla sua cortesia avevo il permesso di entrare e uscire “fuori orario”, ho dormito un po’ e poi sono ripartiro verso le 3.45; un’altra oretta e mezza in salita e alle 5.15 ero di nuovo lì in perfetta solitudine, sotto un’ arco di stelle ancora splendenti, ho rimesso i piedi del cavalletto nei “buchi” lasciati il giorno prima e ho aspettato le prime luci.
L’alba di Domenica è stata ottima: sapevo che il sole sarebbe sorto nel bel mezzo del gruppo e avrei visto la luce diretta solo verso le 9.00, speravo un qualche velatura colorata: il cielo è stato sereno fino alle 6.30 con filacci di nubi e qualche nebbia più in basso, poi sono comparse delle fantastiche nuvole rosse che si dissolvevano mentre il sole saliva nel cielo. Al rientro terzo passaggio alla Capanna Cervino, mi aspettava una colazione preparata con cura e un caffè che ho bevuto con la via lattea ancora negli occhi.
Entrando nel corridoio si può godere la vista del crepuscolo e dell’alba alle Pale di San Martino, con il piacere di potersi girare e far spaziare lo squardo da EST fino a OVEST.
Ovviamente non potevamo perdere l’occasione di scattare dalla Costazza al momento dell’Enrosadira del Cimon delle Pala, e nemmeno rinunciare a realizzare una fotografia panoramica HD, queste ultime immagini sono visibili solo su geo360
Presentare in modo interattivo e spettacolare il lavoro di coltivazione delle cave del Trentino e mostrare l’uso delle pietre per la costruzione e l’arredo urbano della città del Concilio, questo l’intento del geologo dott. Paolo Ferretti (Staff del MUSE). Matteo Visintainer (geo360.it) e Marco Stucchi (marcostucchi.com) hanno realizzato in collaborazione 2 percorsi multimediali immersivi per altrettanti exhibit interattivi. Siamo andati nelle zone della provincia dove si ricava il Porfido, il Rosso Trento, il Verdello, la Tonalite e abbiamo documentato l’estrazione e la lavorazione delle pietre, e poi nel centro storico del capoluogo abbiamo fotografato (360 x 180) i luoghi dove questi materiali sono stati impiegati per secoli:
Sei fotografie panoramiche ad alta risoluzione, e circa un centinaio di fotografie di dettaglio corredati da testi in tre lingue.
Le immagini a 360° sono uno strumento portentoso per documentare spazi architettonici, paesaggi urbani, ambienti di lavoro, esposizioni; questa fotografia del centro storico della città di Trento realizzata per il museo delle scienze, è on-line su geo360.it nella sezione Opere.
Tutte le immagini e i loro diritti sono riservati - Matteo Visintainer